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Page history last edited by claudia 14 years, 10 months ago

 

NOI SIAMO... 

 

               CIO’ CHE SCRIVIAMO…

 

 

 

 Prima versione, stesura, revisione, rilettura, annotazioni, correzioni, controllo di aggettivi e subordinate, riscrittura… Esiste tutto un universo di operazioni strettamente legate alla fisicità della scrittura, al rapporto di un autore con il suo testo. Un rapporto che nasce quando il pensiero si trasferisce sul foglio bianco sia esso fisico che virtuale e da lì guarda il suo creatore.

 

La scrittura nasce come tecnologia della memoria. Essa è usata per poter delegare, portare fuori dal nostro corpo, dalla nostra mente, qualcosa che in qualche modo circola nel nostro pensiero, le nostre libere espressioni. Una delle tante questioni sollevate dall’invenzione e dall’introduzione dei nuovi media, riguarda l’impatto che essi hanno sul concetto di testualità. Ancora una volta, come già era accaduto per l’invenzione della stampa, la nuova tecnologia che si sovrappone a quella di base, complica non soltanto il quadro della storia della scrittura, ma arricchisce a un livello globale la storia della comunicazione umana. Il gergo del web, ha cambiato il concetto di testualità lineare, di spazio, di tempo, diventando una terza modalità espressiva tra oralità e scrittura. Il dibattito sul rapporto di questo dualismo, avviato dalle ricerche di Walter Ong, ha messo in evidenza quanto la scrittura risenta dell'oralità e come l'oralità stia trasformando il testo scritto, infatti, la presenza di espressioni colloquiali nei testi, ne è la conferma principale.

 

La rete, come insieme di persone che comunicano tramite macchine e che con esse creano spazi e progetti letterari, si rivela molto produttiva per tutte quelle attività che sollecitano la partecipazione e la creatività dei lettori. Nell’era della scrittura al computer, creare un testo vuol dire editare più e più volte fino ad arrivare ad un progetto definitivo, finale. Tutte le stesure intermedie del testo, ovvero tutte le varianti, ci fanno apprezzare il lavoro creativo che porta al pensiero culminante, conclusivo. Nella scrittura digitalizzata forse queste differenti stesure stanno scomparendo: è troppo facile tornare indietro col cursore, cliccare sul testo da modificare. Esiste un caso in cui le versioni si moltiplicano e conservarle tutte è facile come spedire un’e-mail: è il caso della scrittura collaborativa, attività basata sul concetto del cooperare, applicato alle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione, in cui le pagine vengono editate, modificate ed aggiornate intervenendo direttamente sui contributi collettivi già inseriti da altri utenti. L’autore plurimo sopperisce ai limiti di quello singolo. Ne allevia il carico di lavoro e la solitudine per un verso quello meramente relazionale e per un altro quello operativo, infine, ne migliora la qualità del lavoro attraverso il confronto.

 

Ogni idea, ogni riga scritta viene passata al vaglio dei singoli autori. Il processo creativo, inoltre, proprio per la peculiarità del sistema, non è lineare, ma frammentato e modulare come ogni lavoro di squadra. La scrittura è un percorso d’elaborazione concettuale; la modalità di produzione (individuale o collettiva) modifica i percorsi di progettazione, i contenuti, l'organizzazione delle tematiche e le modalità espositive. La sintassi del link realizza testi coesi anche quando le diverse parti che lo compongono, espongono punti di vista differenti, con stili anch’essi non omogenei. La rete permette di far interagire opinioni, idee divergenti senza ridurle ad identità, la produzione cooperativa modifica e relaziona le varie posizioni. Queste operazioni, però non si risolvono in una trascrizione di punti di vista ma in un confronto/condivisione/interazione d’opinioni, analisi e conclusioni. La scrittura collaborativa in rete è sempre profondamente dinamica. Essa ha nuova sensibilità, che consiste nel passare dalla dimensione espressiva alla dimensione della ricerca di condivisione. Si stanno delineando, infatti, fattori che caratterizzano una nuova espressione culturale e che contribuiscono ad un processo attraverso cui ciò che definiamo cultura potrà avvicinarsi sempre di più a ciò che è la comunicazione reale, interpersonale, intesa come un “comunicare con” e non più solo un “comunicare a”. Esempi cardine di quest’espansione culturale nell’ambiente della rete sono certamente i blog e i wiki, che hanno dato forma a ciò che era già insito nella pratica dei forum on-line: la comunicazione diretta e partecipativa. Gli ultimi anni di progresso tecnologico hanno offerto e imposto nuovi modi di lavorare, nuove tecnologie, nuove idee dell’individuo e dell’intelligenza. Scrivere insieme con altri è un fatto naturale, oggi: almeno quanto lo è scrivere su una tastiera. Ora, più spesso, però si scrive in tanti, mettendo insieme piccoli frammenti in affreschi collettivi, collaborando, giocando, lavorando a progetti a firma multipla. La scrittura collaborativa è un processo complesso in cui si può intervenire in maniera diversa in fasi diverse, si parla di quattro fasi salienti: la ricerca delle idee, la pianificazione, la stesura, la revisione.

 

Ognuna di queste fasi può essere collettivizzata: vale a dire, può essere redatta in più di uno. Concludendo possiamo affermare che, la scrittura collaborativa e collettiva insieme all’interattività sembrano trasformare radicalmente il volto di quello che per secoli e secoli è stato il medium culturale per eccellenza: il libro. Con la scrittura collaborativa si parla di spazio condiviso, poiché, differenti utenti usufruiscono di un luogo di lavoro e di comunicazione, spazio virtuale in cui inserire i propri materiali, immediatamente utilizzabili per tutti i membri del gruppo. Viene a mancare in questo ambito, la distanza tra scrivere ed editare. Grazie alla condivisione ogni materiale è immediatamente inserito nella rete comune e diviene parte dell’intelligenza collettiva. Oggi, tramite la scrittura collaborativa, si legge sul web, ma soprattutto si scrive sul web un testo a più mani e quelle mani potrebbero essere le nostre. Non si è più lettori passivi, nel senso di non partecipativi, ora possiamo decidere ciò che volgiamo leggere e far leggere. Siamo diventati protagonisti di un progetto comunitario, autori di noi stessi, poiché noi siamo ciò che scriviamo.

   

 

 

  


 

 


 

 

 

 

Comments (1)

Domenico Fiormonte said

at 7:13 pm on Jun 4, 2009

Salve Claudia, ho fatto qualche piccolo ritocco di forma a questo paragrafo introduttivo e aggiunto l'indice nella side bar e il primo link al wiki di Andrea. Poi via via aggiunga gli altri. Quali sono le fonti di questo primo paragrafo, a parte gli appunti del corso? Ricordi di inserire alla fine una webliografia!

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